Conti pubblici, UE: “sì alla flessibilità, l’Italia rispetterà le regole e terrà deficit all’1,8%. Verifica entro novembre”

Con Padoan abbiamo avuto uno scambio intenso e abbiamo ottenuto un impegno chiaro e scritto nero su bianco che l’Italia assicura che nel 2017 rispetteràle regole, e che terràil deficit a 1,8

È questa la contropartita con l’UE ha chiesto all’Italia in cambio di un’ampia flessibilità sui conti pubblici; ha comunicarlo è il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici.

Nessuna procedura d’infrazione, dunque, ma – ha spiegato lo stesso Moscovici:

…guarderemo al progetto di legge di stabilitàdi ottobre con attenzione, e faremo una nuova analisi del rapporto sul debito.

Quest’impegno varrà al’Italia la possibilità di utilizzare una flessibilità dello 0,85% del Pil che vale quasi 14 miliardi di euro; l’Italia dunque potrà tenere il deficit al 2,3%, tagliando di appena lo 0,3% rispetto al 2,6% del 2015.

Nel dettaglio, lo 0,50% del PIL accordato per le riforme economiche, lo 0,25% per gl’investimenti infrastrutturali, lo 0,04% in relazione  alla gestione della crisi rifugiati e lo 0,06% per i costi legati all’emergenza sicurezza.

Nel documento la Commissione chiede che si facciano progressi per il 2017, con una correzione del deficit dello 0,6% ed indica i settori in cui muoversi per arrivare all’obiettivo: le privatizzazioni, la riduzione del debito, lo spostamento delle tasse dai fattori produttivi a consumi e proprietà, la riduzione delle agevolazioni fiscali, il completamento della riforma del catasto, la lotta all’evasione. Al secondo punto si indica la riforma della Pa e della giustizia civile, al terzo la riduzione delle sofferenze nella pancia delle banche italiane.

Infine l’Unione raccomanda di:

…adottare e applicare una strategia anti-povertànazionale, con una revisione e la razionalizzare della spesa sociale e  di adottare e applicare rapidamente la legge in materia di concorrenza e prendere ulteriori iniziative per aumentare la concorrenza per le professioni regolamentate, il trasporto, i settori sanitàe retail ed il sistema delle concessioni.

NESSUNA PROCEDURA

La Commissione ha adottato la linea morbida e ha deciso che nessun Paese sarà oggetto di una procedura d’infrazione, neppure Spagna e Portogallo, nonostante non abbiano rispettato l’obiettivo di riduzione del deficit, continua:

Non è il momento giusto, economicamente o politicamente, di fare questo passo

Per l’Italia, come per il Belgio e la Finlandia, è stato preparato un rapporto sul debito; continua e conclude il Commissario:

Guarderemo al progetto di legge di stabilitàdi ottobre con attenzione e faremo una nuova analisi – continua ammettendo che tale verifica arriverà entro novembre – quando ulteriori informazioni sulla ripresa del cammino di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine per il 2017 saranno disponibili.

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