Nel mondo del Forex, ogni trader dovrebbe conoscere il cambio USD/CAD.
Si tratta della coppia di valute formata da dollaro americano e dollaro canadese, le due monete utilizzate nel Nord America da Stati Uniti e Canada.
Anche se il dollaro canadese non gode della stessa popolarità di quello americano, è comunque una delle monete più negoziate al mondo.
Tra scambi commerciali, investimenti e movimenti delle banche centrali, ogni giorno questo cambio vede volumi di scambio nell’ordine dei miliardi.
Qui ne vogliamo fare un’analisi completa, andando ad esaminare tutto quello che c’è da sapere per diventare dei buoni conoscitori del pair. Parleremo, ad esempio:
- Di come il dollaro americano e quello canadese si possano confrontare utilizzando i principali dati macroeconomici;
- Delle previsioni di breve, medio e lungo termine basate sullo studio dei fondamentali dell’economia;
- Dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Canada, e di come questi influiscano sul cambio tra le due valute;
- Dei migliori broker per il trading di USD/CAD, come FP Markets (visita il sito ufficiale cliccando qui), per assicurarsi le commissioni più basse ed il miglior servizio di trading possibile.
Le basi del trading su USD/CAD
Cominciamo dicendo che l’economia americana e quella canadese sono strettamente legate tra loro, se non fosse altro per dei semplici vincoli geografici che connettono le due nazioni.
I rapporti commerciali sono cruciali per entrambi i Paesi: le sole merci scambiate tra le due nazioni formano un mercato da 600 miliardi di dollari l’anno, senza considerare tutto il valore aggiunto dei servizi.
Le due banche centrali, rispettivamente la Federal Reserve e la Bank of Canada, sono dunque interessate a mantenere il tasso di cambio in un range conveniente per entrambe le parti.
Non a caso Donald Trump, che ha seguito una politica di protezionismo e dazi verso Asia, Sud America ed Europa, non ha mai parlato di cambiare i rapporti commerciali tra la sua nazione ed il Canada.
Lo stesso vale anche per la controparte canadese, ora J. Trudeau. Anche prima di questo governo, in ogni caso, la storia dell’alleanza e dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Canada è secolare.
Ora passiamo ad esaminare singolarmente le due valute ed il modo in cui pesano all’interno del cambio.
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Il ruolo del dollaro americano (USD)
Il dollaro americano è la valuta più scambiata al mondo, ed è quella di riferimento per tutti gli scambi internazionali. Non c’è dubbio sul fatto che sia la moneta dominante in questo cambio.
Il dollaro non è influenzato soltanto dall’economia americana, ma anche da quella di tutte le materie prime e le azioni quotate in dollari.
Tuttavia, se vogliamo davvero capire il ruolo del dollaro americano nel cambio con il dollaro canadese, dobbiamo concentrarci sul quadro macroeconomico degli Stati Uniti.
I cosiddetti “fondamentali” della macroeconomia, infatti, sono da sempre i dati che determinano l’andamento dei mercati. Specie nel lungo termine, perché in un quadro più ampio si perde il significato delle piccole notizie di giornata.
Parlando di fondamentali, ecco cosa ci dicono i principali indicatori economici americani per l’anno in corso:
- La crescita del PIL è prevista al 2,2%, in leggero ribasso rispetto all’anno precedente ma sempre piuttosto sostenuta;
- Il tasso di inflazione dovrebbe assestarsi all’1,8%, con un target al 2% che dovrebbe già essere raggiunto dal prossimo anno e poi mantenuto in quelli a venire;
- Il tasso centrale di interesse, applicato dalla Federal Reserve nei prestiti alle banche private, è del 1,75%.
Di tutti questi dati, quello che ci interessa di più è il tasso centrale di interesse. Nel corso degli ultimi due anni, infatti, la Federal Reserve sta cercando di tagliare il tasso ad intervalli regolari.
Questo sta succedendo anche sotto la pressione del Presidente USA, che ha più volte sottolineato la sua volontà di mantenere bassi i tassi di interesse.
Ogni volta che la Federal Reserve taglia i tassi centrali, il dollaro americano si svaluta. Un effetto che colpisce tutti i cambi in cui è coinvolto lo USD, ma specialmente quello con il dollaro canadese.
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Il ruolo del dollaro canadese
Da quando il Canada è diventato una nazione indipendente, la sua valuta è passata dalla sterlina canadese al dollaro canadese. Il nome è un altro chiaro rimando alla vicinanza diplomatica con gli Stati Uniti.
L’economia canadese è molto varia, e si rinforza di anno in anno grazie ad una crescente industria dei servizi tech. Inoltre le politiche governative e della banca centrale si sono dimostrate favorevoli alla crescita.
Il dollaro canadese è considerato una valuta molto stabile, anche se non ufficialmente una “valuta rifugio”.
Anche in questo caso, per entrare nel vivo del discorso dobbiamo citare i principali indicatori economici dell’economia canadese. Esaminandoli, troviamo:
- La crescita del PIL, per il 2019, dovrebbe assestarsi secondo le previsioni ufficiali al 2%. Una performance molto simile a quella degli Stati Uniti.
- Il tasso di inflazione dovrebbe assestarsi intorno al 2%, anche se c’è un piccolo margine d’errore dovuto all’imprevedibilità di un’economia molto diversificata sul territorio;
- Da ultimo, il tasso di interesse centrale applicato dalla Bank of Canada è del 1,75%, o di 175 punti base, a seconda di come vogliamo esprimerlo.
Lo avrai sicuramente notato: i dati sono pressoché uguali a quelli degli Stati Uniti.
Anche se per l’anno in corso è probabile che l’inflazione canadese sia leggermente superiore a quella statunitense, mentre la crescita pende un pochino a favore degli USA, le due economie viaggiano di pari passo.
Questo ha delle implicazioni molto importanti per il cambio USD/CAD.
Significa che per la maggior parte del tempo, possiamo aspettarci che il cambio attraversi delle lunghe fasi laterali. Un trend inizia ad emergere solo quando ci sono grandi notizie in arrivo.
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Previsioni USD/CAD
Come puoi vedere dal grafico di USD/CAD su eToro (registrati qui gratuitamente), ormai da oltre 5 anni il cambio si trova in una lunga fase laterale.
Sostanzialmente il rapporto varia tra 1.30 e 1.40 dollari canadesi per ogni dollaro americano, con un evidente intervento delle banche centrali nel momento in cui il cambio si avvicina ai due limiti.
Per gli anni a venire, se i dati macroeconomici continueranno ad essere questi, possiamo aspettarci la stessa cosa.
Certo, è sempre difficile prevedere cosa succederà in futuro. Qualche elemento di incertezza lo abbiamo:
- Gli Stati Uniti potrebbero ulteriormente decidere di tagliare il tasso di interesse centrale;
- In Canada crescono le tensioni separatiste tra regioni angolofone e francofone;
- La crescita degli USA è minacciata dalle reazioni dei mercati alle notizie inerenti alla guerra commerciale con la Cina.
Insomma, lo scenario economico può sempre cambiare. Ad oggi, però, possiamo definirlo piuttosto stabile e chiaro.
Per i trader è particolarmente conveniente osservare il livello del cambio, vendendo intorno all’1.40 e ricomprando intorno all’1.30. Per lo meno finché le due economie viaggiano appaiate.
Uno scossone forte si avrà poi il prossimo anno, quasi sicuramente, in vista delle elezioni presidenziali americane.
Se come quattro anni fa i due candidati si dimostreranno vicini nei sondaggi, è facile che le elezioni diventino il nuovo tema dominante che determina l’andamento del dollaro americano nei principali cambi.
Nel frattempo sarà interessante osservare i dati sulla crescita, che sta diminuendo in entrambe le nazioni e potrebbe lasciare spazio ad una recessione se sullo scenario internazionale arriveranno notizie importanti.
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Non sono il frutto di una selezione casuale, ma di una scelta basata su:
- Velocità ed affidabilità nell’esecuzione degli ordini;
- Commissioni applicate sulle posizioni e sui movimenti del conto;
- Materiale formativo offerto ai clienti;
- Facilità nell’uso della piattaforma di trading;
- Assistenza e supporto al cliente.
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