Fare trading con CheBanca conviene davvero? I clienti di questo istituto di credito, parte del gruppo Mediolanum, potrebbero essere tentati dall’apertura di un deposito titoli. In fondo è naturale: l’idea di negoziare usando il servizio offerto dalla propria banca, in qualche modo, dà un’idea di sicurezza.
Nella realtà dei fatti, però, il trading con CheBanca non è così conveniente come potresti pensare. Anzi, dopo aver provato il servizio siamo qui per recensirlo e consigliarti di guardare altrove per trovare un’esperienza di negoziazione davvero completa.
Come scoprirai nella nostra recensione di oggi, siamo rimasti piuttosto delusi. Rispetto a servizi pensati solo per il trading online come eToro (puoi registrarti gratis qui), il livello di CheBanca appare decisamente inferiore.
Ecco tutti i particolari che dovresti conoscere prima di iniziare. Sono il frutto non solo dell’esperienza della nostra redazione, ma anche di tutti i lettori che ci hanno lasciato il loro feedback sul trading con CheBanca.
Cosa offre CheBanca ai traders
Come sempre avviene nelle nostre recensioni delle piattaforme di trading, inizieremo prendendo in esame tutte le principali aree del servizio. Così vedremo insieme cosa funziona e cosa non funziona. Il nostro è un parere imparziale, ci teniamo a precisarlo. Un semplice paragone diretto con i servizi dedicati al trading più popolari in Europa, come quello di Capital.com (visita il sito ufficiale).
I punti più importanti da toccare sono:
- I mercati che possono essere negoziati con la piattaforma di CheBanca;
- Le commissioni e tutti i costi accessori;
- La piattaforma messa a disposizione dei clienti e la gestione del conto in generale.
1 – Mercati disponibili
L’offerta di CheBanca è molto simile a quella di tutti gli altri principali istituti di credito italiano, essendo composta per lo più da strumenti azionari.
Possiamo investire su:
- Titoli di Stato italiani e azioni dei listini italiani (inclusi quelli minori)
- Azioni svizzere, tedesche, spagnole, inglesi e americane (solo listini principali)
- Azioni del mercato Euronext, composto dai principali titoli di Francia, Portogallo, Olanda e Belgio
La selezione appare dunque piuttosto stretta, dal momento in cui non abbiamo la possibilità di negoziare tutti gli asset che dovrebbero essere presenti su una piattaforma completa di trading online.
In particolare, pesa l’assenza di:
- Materie prime
- Metalli preziosi
- Criptovalute
- Coppie di valute Forex
Tutto questo è invece presente sulle principali piattaforme che fanno concorrenza a CheBanca. Su FP Markets (visita il sito del broker), ad esempio, abbiamo una scelta circa dieci volte superiore in termini di asset negoziabili. Un primo passo falso per CheBanca, che come tante altre banche italiane non pare essere aggiornata sulle esigenze di chi fa trading online; quantomeno in termini di strumenti disponibili, è senz’altro così.
2 – Gestione del conto e piattaforma
Questo è uno dei punti più deboli del trading con CheBanca. In particolare, la cosa che ci ha colpiti di più (negativamente) è che non ci viene fornita alcuna informazione sulla piattaforma di trading prima di registrarci. Nel 2021, con una concorrenza estrema nel mondo del trading online, qualcuno pensa che gli investitori possano comprare a scatola chiusa un servizio di trading dove far girare i loro risparmi.
Questa scelta rasenta l’assurdo, ma ancora più assurdo è quello che si trova effettivamente dall’altra parte. Su CheBanca non esiste una piattaforma di trading vera e propria. Puoi comprare e vendere strumenti finanziari, ma senza nulla:
- Non hai il grafico degli asset su cui investi, né in tempo reale né aggiornato in ritardo
- Manca completamente il book con gli ordini piazzati a mercato
- Nessuna informazione sui titoli che stai negoziando, report o bilanci delle aziende;
- Totale assenza di possibilità di fare analisi tecnica;
- In tutto questo, logicamente, non c’è nessuna offerta formativa per i trader che li accompagni per diventare più esperti nei loro investimenti.
Non possiamo nemmeno definire CheBanca un operatore del trading online, termine che infatti non viene mai utilizzato all’interno delle pagine del sito e dell’offerta dettagliata al pubblico.
Quanto alla gestione del conto, esiste una sola tipologia di deposito titoli chiamata Conto Yellow. Una volta aperto questo conto si possono mantenere sulla piattaforma i titoli acquistati. Non c’è nemmeno bisogno di fare un confronto diretto con piattaforme del calibro di eToro (qui trovi il sito ufficiale). Sarebbe quantomeno impari.
3 – Costi e commissioni
L’ultima area su cui dobbiamo concentrarci riguarda i costi per il servizio offerto. Questi sono alti, decisamente troppo alti, come accade con la maggior parte delle banche italiane. Per la maggior parte degli strumenti finanziari è prevista una commissione di apertura pari allo 0,18% della somma investita; la commissione minima, però, non scende mai al di sotto dei 6€ per la sola apertura della posizione.
Se guardiamo ai mercati esteri la commissione minima raddoppia: ben 12 euro come minimo per ogni eseguito, con costi che triplicano se vogliamo piazzare gli ordini per telefono.
A questo dobbiamo aggiungere lo spread tra domanda e offerta, altra commissione che su CheBanca diventa molto pesante. Insomma, oltre che un servizio piuttosto scarso è anche oneroso. CheBanca ci delude più di Mediolanum, servizio già recensito che rappresenta il “vertice” di questo gruppo di banche. Niente a che fare con i servizi nati con il preciso intento di servire chi vuole davvero fare trading online. Se prendiamo ad esempio FP Markets (scoprilo gratis qui), le cose cambiano.
Niente costi di apertura né chiusura, possibilità di accedere ad una piattaforma completa e aggiornata in tempo reale, tanta formazione gratuita e tutto questo per un piccolo spread tra domanda e offerta.
Cosa manca a CheBanca
Per creare una servizio di trading completo, CheBanca dovrebbe fare ancora più strada della maggior parte degli altri istituti di credito italiani.
Per prima cosa va assolutamente creata una piattaforma di trading con grafici in tempo reale e strumenti di analisi tecnica, altrimenti non ci sono nemmeno le basi per poter lavorare sul resto. Un altro elemento molto importante è l’introduzione di nuovi asset negoziabili, che dovrebbero poter essere comprati e venduti utilizzando la leva finanziaria.
La leva è essenziale per il trading, non si può prescindere dalla sua utilità. Per questo troviamo sempre incredibile il fatto che le banche italiane, nella quasi totalità dei casi, non si siano ancora aggiornate.
Bisogna anche lavorare sull’assistenza al cliente: manca del tutto la possibilità di accedere a materiale formativo, non si può fare pratica attraverso un conto demo, non ci sono notizie e analisi interessanti da parte degli esperti.
Tutto sembra organizzato per scoraggiare i trader dall’utilizzo di questa piattaforma. Non è strano, considerando che per le banche il business del risparmio gestito è senz’altro più importante del trading in prima persona. Le nostre non sono osservazioni tratte da un mondo inesistente. Sono servizi che vengono già ampiamente offerti dai servizi concorrenti.
Uno in particolare, che ti consigliamo di provare, è Capital.com. Puoi registrare gratis un conto su Capital.com in 2 minuti e provare il trading sulla loro piattaforma completa senza correre rischi, grazie al conto demo con solo denaro virtuale.
Ecco le migliori alternative al trading con Chebanca
MigliorBrokerForex.net ha un elenco molto selettivo di piattaforme di trading consigliate. Da otto anni a questa parte, cioè da quando la nostra redazione si è impegnata a realizzare ogni giorno recensioni complete dei migliori servizi di trading online, abbiamo analizzato centinaia di piattaforme per investire.
Oggi possiamo dire di aver recensito quasi qualunque servizio serio disponibile in Italia, persino avvisando diversi investitori dalle truffe legate al trading prima ancora degli interventi ufficiali di Consob. Di seguito trovi i servizi consigliati dalla nostra redazione per investire in sicurezza, con facilità e pagando il minimo delle commissioni. Tutti i servizi consigliati sono autorizzati Consob e già ampiamente affermati in tutta Europa.
UNICI BROKERS ONLINE RACCOMANDATI DA MIGLIORBROKERFOREX.NET
- Spreads da 0.0 pips
- Leva 500:1
- BOT, Algo & AutoTrading
- Social & CopyTrading
- CopyPortfolios & Popular Investor
- Crypto Staking e Azioni Realstock
- Materiale educativo gratis
- Analisi & News di mercato
- Piattaforme MT4 & TradingView
- Spreds da 0.1 pips
- Trading Algoritmic
- cTrader e MetaTrader4
Licenze: CySEC
- MetaTrader 4/5 Gratis
- Segnali Trading gratuiti
- Livecoach Gratis 1:1
- Ava Protect
- Strumenti analisi avanzata
- Didattica gratuita
Non importa quando visiti questa guida: il nostro elenco si aggiorna in automatico quando cambiamo la classifica dei broker raccomandati. Le informazioni riportate sono sempre attuali. Ci teniamo a precisare che ognuno dei servizi presenti è stato testato dalla nostra redazione prima di recensirlo ed eventualmente inserirlo nell’elenco dei broker raccomandati.
Opinioni e considerazioni finali sul trading con CheBanca
Per concludere, possiamo soltanto dire che CheBanca non offre realmente ai trader un servizio di trading online. Quello che troviamo è un semplice modo per ordinare titoli.
Senza nemmeno una piattaforma con dei grafici aggiornati, parlare di “trading” sarebbe davvero eccessivo. In generale, il modello di business degli istituti di credito si è sempre dimostrato poco attento ai traders. Questo succede per vari motivi:
- Una banca mira più alle operazioni riguardanti mutui, prestiti e conti correnti che agli investimenti;
- Parlando di investimenti, ogni banca è affiliata con delle succursali che si occupano di dare consulenza e servizi di risparmio gestiti.
Per quanto poco convenienti per gli investitori, i servizi di risparmio gestito sono altamente profittevoli per le banche stesse. Non ci sorprende, quindi, avere a che fare con dei servizi palesemente incompleti e ben lontani dagli standard delle piattaforme nate per servire chi fa trading online.
In generale, non consigliamo il trading con CheBanca a nessuno. Tanto meno a chi dovrebbe appositamente aprire un conto corrente presso l’istituto per accedere a questo servizio. Con la nostra guida, che qui si conclude, speriamo di aver chiarito ogni tuo dubbio. Se dovessi avere domande non esitare a lasciarci un commento: siamo felici di rispondere ai nostri lettori, cosa che facciamo sempre entro 24 ore.