L’indicatore stocastico è uno strumento di analisi tecnica particolarmente utile per sapere quando vale la pena di seguire un trend in corso.
Attraverso questo indicatore puoi sapere quando uno strumento è ipercomprato o ipervenduto. Questi due termini hanno un significato molto preciso nel trading:
- Un asset è ipercomprato quando il suo prezzo è eccessivamente alto rispetto all’equilibrio di mercato;
- Un asset è ipervenduto quando il suo prezzo è eccessivamente basso rispetto all’equilibrio di mercato.
Nella guida di oggi andremo a scoprire esattamente come utilizzare questo indicatore, come si calcola il suo valore, quali sono le informazioni che ci dà e come ci aiuta a fare trading.
Tutto questo sarà supportato da una solida base di matematica ed esperienza; alla fine della guida potrai aggiungere questo potente oscillatore al tuo arsenale di analisi tecnica.
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Cos’è e a cosa serve l’oscillatore stocastico
L’indicatore stocastico nasce alla fine degli anni ’50; senza dubbio si tratta di uno strumento che ha resistito molto bene alla prova del tempo.
Questo indicatore utilizza principalmente due dati per darci i suoi segnali:
- Una media mobile;
- I prezzi di chiusura delle candele nello stesso periodo della media.
La sua rappresentazione sul grafico è molto intuitiva. Come puoi vedere, appare come un oscillatore formato da due linee che oscillano tra 0 e 100.
Normalmente si dice che vengano generati segnali in due casi:
- Ipervenduto quando le due linee scendono sotto al 20, suggerendo l’apertura di una posizione di acquisto;
- Ipercomprato quando le due linee superano il valore 80, suggerendo di vendere.
Questo è il modo in cui viene inteso lo stocastico da tanti anni a questa parte, ma non limitarti ad una spiegazione superficiale. Più avanti nella guida scoprirai nel dettaglio come usarlo per capire quando sia davvero il caso di investire.
Ora, invece, dobbiamo concentrarci per un secondo sulla matematica che si nasconde dietro al calcolo dell’oscillatore. Senza capirla, almeno nelle sue linee generali, sarai limitato nella tua operatività.
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Come si calcola il suo valore
Comprendere il metodo di calcolo di un indicatore è indispensabile per capire come usarlo in maniera vincente.
Se ti limiti alle basi, come fa la maggior parte dei trader inesperti, tappi le ali alla tua capacità di comprendere davvero il trading online.
La prima cosa da sapere è che le due linee dell’oscillatore hanno due metodi di calcolo molto simili. Entrambe utilizzano una media mobile e il prezzo di chiusura.
Le due linee appaiono di valori diversi perché cambia il numero di periodi presi in considerazione. In ogni stocastico ci sono:
- Una linea “veloce“, il cui valore cambia rapidamente quando c’è un trend netto in corso;
- Una linea “lenta“, che invece aumenta e diminuisce di valore con meno forza e rapidità.
Aprendo un conto demo gratuito su FP Markets (puoi farlo qui), avrai modo di notare come quando le due linee raggiungono il valore di 20 o quello di 80, i trend tendono ad invertire la loro rotta.
La linea “lenta“
La linea lenta è la più complessa da calcolare, ma è anche quella più importante quando si fa trading con l’indicatore stocastico.
Prima di tutto dovremo impostare un numero di periodi per la nostra linea: di default viene solitamente scelto un periodo di 14 candele, ma puoi adattare questo numero alle tue strategie come meglio credi.
La nostra piattaforma di trading andrà a calcolare il valore massimo e il valore minimo raggiunto dal prezzo nel corso delle ultime 14 candele. A questo punto potrà procedere al calcolo del valore dello stocastico.
Il valore viene calcolato candela per candela, seguendo questo procedimento:
- Si prende il prezzo di chiusura dell’ultima candela e si sottrae il prezzo minimo raggiunto dall’asset negli ultimi 14 periodi;
- Si prende il massimo raggiunto dal prezzo negli ultimi 14 periodi e si sottrae il minimo raggiunto nello stesso arco di tempo;
- Il risultato del primo calcolo viene diviso per il risultato del secondo;
- Si moltiplica la cifra ottenuta per 100.
Questo calcolo ci dice il valore dell’oscillatore stocastico in questo preciso momento. Come puoi immaginare, il suo valore non cambierà finché la candela ancora in corso non raggiungerà la sua chiusura.
La linea “veloce“
Una volta calcolata la linea lenta, il calcolo di quella veloce è in realtà molto semplice. Questa è soltanto una media degli ultimi 3 valori raggiunti nelle ultime 3 candele dalla linea veloce.
Come sempre, non è importante che ricordi a memoria tutti i passaggi necessari per calcolare il valore dell’oscillatore.
Quel che devi ricordarti sono soprattutto i dati utilizzati per il calcolo e le ipotesi di base su cui si basa questo strumento. Se riesci a elaborare questo tipo di informazioni, riuscirai a capire meglio con cosa abbinarlo.
Ecco un riassunto delle cose da non dimenticare sul calcolo dell’oscillatore stocastico:
- La teoria su cui si appoggia questo indicatore è che in una fase rialzista di mercato, le candele tenderanno a chiudere vicino o sopra il massimo registrato negli ultimi periodi. Viceversa, tenderanno a chiudere vicino o sotto i minimi in una fase ribassista;
- La linea lenta non è altro che una media dei valori di quella veloce;
- Anziché basarsi solo sui prezzi di apertura e di chiusura delle candele come molti altri strumenti, lo stocastico tiene in conto anche massimi e minimi.
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Come usare lo stocastico per fare trading
Per utilizzare al meglio questo strumento, la prima cosa da fare è sapere su quali asset funziona meglio. Normalmente si rivela particolarmente efficace nel Forex.
Il mercato delle coppie di valute, infatti, è solitamente più preciso nel rispettare le indicazioni degli strumenti di analisi tecnica.
In secondo luogo, ricordati che lo stocastico è uno strumento pensato per il trading intraday. Funziona meglio su piccoli time frame, ad esempio usando candele da 15 minuti o un’ora ciascuna.
A seconda di come vogliamo utilizzarlo, può darci segnali sia per l’apertura che per la chiusura di una posizione.
1 – Segnali di apertura
Quando vediamo che lo stocastico si avvicina ai suoi livelli chiave, cioè il 20 e l’80, potremmo pensare che sia il momento buono per puntare su un’inversione del trend.
In realtà la cosa più saggia da fare è aspettare che le due linee taglino completamente il livello chiave. Se questo avviene, è il momento buono per puntare su un’inversione del trend.
Il segnale diventa ancora più forte quando le due linee si scambiano di posizione. Se passando il livello chiave la linea che era sotto si sposta sopra e viceversa, un’inversione del trend è nell’aria.
Volendo, per prudenza, potremmo anche aspettare che il trend inizi ad invertirsi; perderemo l’occasione di seguirlo nei suoi primissimi attimi, ma eviteremo di cadere in finti segnali.
Puoi già provare a mettere in atto questa strategia attivando gratis il tuo conto demo su eToro, in modo da anticipare le inversioni dei trend con l’oscillatore stocastico.
Prova ad aspettare che il grafico di un asset tagli completamente il livello chiave, dopodiché investi nella direzione opposta per fare pratica con questo oscillatore.
2 – Segnali di chiusura
L’indicatore stocastico è efficace anche quando abbiamo già una posizione in corso. In questo caso ci indica se sia arrivato il momento di chiudere, prima che un’inversione del trend possa coglierci impreparati.
Anche in questo caso dobbiamo osservare il valore delle due linee per attendere che si avvicinino ad uno dei livelli chiave. Quando questo si verifica, arriva il momento di restare vigili.
Non devi chiudere la tua posizione appena le linee toccano il livello chiave; la fine del trend potrebbe essere vicina, ma è meglio aspettare che il trend inizi davvero ad invertirsi per non lasciare dei preziosi pip sul tavolo.
Per essere ancora più preciso, combina lo stocastico con gli indicatori che andremo a vedere nel paragrafo successivo dedicato agli abbinamenti vincenti.
Indicatore stocastico: ecco gli abbinamenti vincenti
Ci sono alcuni indicatori che si sposano alla perfezione con lo stocastico, per farci avere segnali ancora più efficaci. Potremo attendere che tutti gli indicatori diano lo stesso segnale per ottenere un insieme di segnali chiari e netti.
Il primo indicatore con cui può essere abbinato sono le nuvole di Ichimoku, uno strumento complesso ma potente che offre segnali davvero rilevanti.
Una seconda opzione vincente sono i punti di pivot. Queste linee ci indicano dove è probabile che un trend si inverta, quindi hanno la stessa funzione dello stocastico, ma lo fanno partendo da dati molto diversi.
Se vogliamo introdurre un altro oscillatore, invece, il MACD offre segnali diversi da quelli dello stocastico e i due insieme formano una combinazione davvero vincente.
Come sempre poi, possiamo utilizzare delle medie mobili. Se ritieni che siano rilevanti per la tua analisi del grafico puoi inserirle quando preferisci basandoti sulla tua strategia di trading.
Ricordati che di default, l’indicatore stocastico analizza 14 periodi. Questo può essere lo spunto per provare una media mobile più corta, oppure una più lunga, in modo da comparare i loro segnali.
Invece non avrebbe molto senso utilizzare lo stocastico insieme ad ADX e RSI. Questi oscillatori sono fin troppo simili al nostro protagonista di oggi, quindi finirebbero per non darci informazioni rilevanti.
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