Indicatore ATR: Cos’è e come funziona (Guida completa)
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Uno degli indicatori più interessanti nel mondo dell’analisi tecnica è l’oscillatore ATR, inventato dal celebre analista finanziario J. Welles Wilder.
Si tratta di uno strumento molto particolare: non serve né a dirci dove si sta muovendo il mercato, come un indicatore stocastico, né a segnalare la fine di un trend come il SAR parabolico.
L’ATR svolge un compito diverso, cioè quello di darci un’idea di come stia evolvendo la volatilità nel mercato che stiamo analizzando. Nel corso della guida scopriremo esattamente in che modo questo ci permette di essere più precisi quando analizziamo un grafico per piazzare un ordine.
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A cosa serve l’indicatore ATR?
L’indicatore ATR, come abbiamo accennato, serve a interpretare la volatilità di un grafico.
Per “volatilità” si intende il comportamento del prezzo nel tempo: quando fa grandi oscillazioni e queste sono molto frequenti, si dice che l’asset è in una fase molto volatile. Al contrario, le fasi di mercato poco volatili vedono piccoli movimenti di prezzo e meno frenetici.
L’ATR, in origine, è stato creato per essere utilizzato nel trading di materie prime. Le commodities sono un mercato molto particolare, in cui è importante tenere d’occhio la volatilità per entrare e uscire dal mercato nei momenti giusti.
Col tempo, questo indicatore ha iniziato a essere sempre più apprezzato anche da chi fa trading sul Forex e sulle azioni.
Se sei un trader alle prime armi, magari pensi che siano utili soltanto gli indicatori che ti aiutano a identificare l’inversione di un trend o quelli che ti permettono di capire se il mercato è in fase di ipercomprato o ipervenduto.
Con il tempo, però, chi fa trading capisce che i mercati non si comportano sempre nello stesso modo; l’analisi tecnica funziona molto bene quando la volatilità è bassa, ma quando c’è alta volatilità gli indicatori tendono a generare molti falsi segnali.
Se vuoi essere un trader completo devi iniziare a realizzare l’importanza della volatilità e a comprendere i suoi effetti sui movimenti dei grafici. L’ATR è sicuramente un ottimo punto di partenza.
Come viene calcolato l’ATR?
Conoscere il calcolo matematico di un indicatore può sembrare inutile o superfluo. In realtà non lo è affatto: anche questa è una differenza importante tra trader più esperti e meno esperti.
Se sai quali dati vengono tenuti in considerazione nel calcolo di un indicatore, sai anche quali sono i suoi limiti e in quali condizioni può generare un segnale fasullo.
Conoscere i calcoli ti aiuta a capire quali indicatori abbinare nella tua strategia di trading e nel corso del tempo ti rende sempre più bravo a captare i segnali dei grafici.
L’indicatore ATR, tra l’altro, ha anche un principio di calcolo molto semplice.
Prima di tutto l’indicatore identifica dei punti chiamati “True ranges”. Per farlo prende in considerazione ogni candela sul grafico e calcola tre valori:
- Massimo della candela attuale meno il minimo della candela attuale;
- Massimo della candela attuale meno la chiusura della candela precedente;
- Minimo della candela attuale meno la chiusura della candela precedente.
Il valore più alto tra questi tre diventa un True range. Dopodiché l’indicatore, che sul grafico appare come una linea, indica la media mobile a 14 periodi dei diversi true ranges.
Utilizzando la piattaforma di Capital.com (la puoi provare qui), una delle migliori in fatto di analisi tecnica, puoi anche provare a calcolare la media dei true ranges su un periodo diverso da 14.
Prova ad esercitarti cambiando il valore per osservare come cambia il valore dell’indicatore.
Indicatore ATR e segnali di trading
Quando si parla di indicatori, sicuramente uno dei temi più importanti da conoscere riguarda il metodo per leggerli e ottenere segnali di trading.
In realtà l’ATR non genera dei segnali veri e propri, come possono essere quelli di una media mobile. Non ci dice dove sta andando il prezzo e non ci dice nemmeno se il trend in corso ha il potenziale per continuare o meno.
L’ATR ci dice soltanto quanto è volatile il grafico in questo momento:
- Se il valore dell’ATR è particolarmente alto, significa che la volatilità in questo momento è alta
- Se il valore dell’ATR è basso, anche la volatilità è bassa
Dobbiamo ricordarci che non esiste un valore assoluto di “alto” o “basso”. I valori sono interpretabili, quindi sei tu a dover stabilire in che fase si trova attualmente il mercato.
Chiaramente il modo più semplice per stabilire se la volatilità attuale è alta è quello di confrontarla con i valori passati dell’ATR. Andando a ritroso potrai fare dei paragoni tra il valore attuale e quello storico.
Con il tempo, in ogni caso, non ti servirà più questo indicatore. Mano a mano che imparerai a conoscere i diversi asset, saprai riconoscere ad occhio se la volatilità del giorno è alta o bassa. Ci si fa l’abitudine.
Mentre ti alleni a riconoscere la volatilità dei grafici, prova l’ATR sulla piattaforma di FP Markets (vai al sito ufficiale). Per chi è alle prime armi è sicuramente una delle migliori in circolazione.
Anche FP Markets, tra l’altro, ti permette di provare il trading in modalità demo per testare i tuoi indicatori preferiti senza rischi, usando solo denaro virtuale.
A cosa serve la volatilità nel trading?
Ora è molto probabile che tu ti stia chiedendo perché sia così essenziale conoscere la volatilità di uno strumento prima di aprire una nuova posizione.
Ci sono diversi approcci che si possono utilizzare di fronte alla volatilità.
In generale, chi ama fare analisi tecnica sui grafici sceglie di non entrare sul mercato quando la volatilità è eccessivamente alta. Il rischio è che gli indicatori e le strategie che normalmente funzionano vengano annullate dall’eccessivo squilibrio tra domanda e offerta.
Alle volte questi momenti di alta volatilità possono seguire un annuncio importante del calendario economico e durare per alcune ore; altre volte, ad esempio in seguito ad un’elezione, possono durare giorni o settimane.
Al contrario, quando la volatilità è più bassa i mercati si dimostrano molto più aderenti alle regole generali dell’analisi tecnica. Per questo chi fa analisi tecnica dovrebbe tenere sotto controllo l’ATR e studiare il grafico quando l’indicatore segna un valore basso.
Al contrario, ci sono dei trader che basano tutta la loro strategia sulla volatilità. Magari sono amanti dell’analisi fondamentale, oppure seguono altre strategie che si basano su grandi oscillazioni di mercato.
In generale, devi capire che rapporto c’è tra le tue strategie di trading e la volatilità. Devi capire se funzionano meglio in situazione di alta o bassa volatilità, in modo da sapere quando è il caso di entrare sul mercato e quando è il caso di evitare.
Chiaramente non devi fare questi test sul tuo conto reale. Piuttosto approfitta del conto demo gratuito di Capital.com per provare a fare trading quando l’ATR segna valori diversi, in modo da fare un test necessario senza correre rischi inutili.
Quali indicatori abbinare all’ATR?
Considerando che questo indicatore è un semplice segnale della volatilità dei grafici, in realtà, non ci sono altri strumenti che siano migliori o peggiori da abbinare.
L’ATR si sposa molto bene con qualsiasi altro strumento di analisi tecnica. Chiaramente, come sempre, c’è un compromesso nel numero di indicatori che puoi lasciare attivi nello stesso momento.
Più indicatori attivi, più rallenti il computer e rendi difficile da leggere il grafico che stai analizzando.
Se vuoi essere efficace al 100%, il nostro consiglio è quello di attivare l’ATR prima di iniziare ad analizzare un grafico. Se la lettura dell’indicatore dice che è un buon momento per studiare il mercato, allora spegnilo e procedi; se invece la volatilità non è quella che desideri, passa oltre.
Questo è il modo più sensato per sfruttare questo indicatore. Realmente si comporta come un semplice “semaforo“, che ci dice se la volatilità del giorno è adatta a fare trading oppure se è meglio aspettare.
In ogni caso, come sempre, il nostro consiglio è quello di sperimentare. Non esiste una sola strategia che funziona nel trading, ma ce ne sono tante; per questo dovresti continuare a lavorare sulle candele e sui grafici, testando l’ATR insieme a tanti altri tool.
Se vuoi provare questo indicatore senza correre rischi, puoi testare facilmente diversi tipi di strategia usando il conto demo di FP Markets.
Migliori broker per il trading con ATR
Come da nostra abitudine, vogliamo concludere la guida dandoti alcuni consigli sui migliori broker che puoi utilizzare in abbinamento all’indicatore ATR.
I broker che raccomandiamo offrono il massimo della qualità e della sicurezza in cambio del minimo delle commissioni. Per rientrare in questa lista, una piattaforma deve:
- Essere regolamentata in Europa e aver ricevuto l’autorizzazione CONSOB;
- Avere il massimo rispetto dei dati personali dei suoi utenti;
- Offrire innovazione e strumenti utili per avere successo sui mercati;
- Proporre una piattaforma efficace, professionale, ma semplice da utilizzare;
- Avere un vasto elenco di strumenti negoziabili;
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L’elenco si aggiorna in tempo reale quando inseriamo o rimuoviamo un nuovo broker, quindi i suoi consigli sono sempre attendibili.
Con questo la nostra guida di oggi si conclude, ma rimaniamo sempre a disposizione nei commenti per rispondere a qualunque dubbio o domanda. Fai buon uso dell’indicatore ATR: la redazione di MigliorBrokerForex.net ti augura il miglior successo sui grafici.