Oggi torniamo su argomenti maggiormente tecnici, andando a parlare di Take Profit ( TP – acronimo ), uno dei livelli di chiusura di un’operazione che sono fondamentali per la corretta gestione del proprio portafoglio.
Il take profit è – in soldoni – un’impostazione di prezzo superiore alla quale la nostra piattaforma dovrà chiudere la posizione e, dunque, prendere i profitti.
Nella guida di oggi vedremo perché si tratta di un buon sistema, di uno di quelli che conviene sempre avere a disposizione e imparare ad utilizzare.
Parleremo anche delle piattaforme che ti permettono di utilizzare facilmente il take profit, senza grosse complicazioni e soprattutto gratuitamente e senza costi aggiuntivi.
La buona notizia inoltre è che oggi ci sono broker che ti permettono di utilizzare l’ordine take profit con grande facilità: basta un click, ad esempio, per farlo con eToro – tra i migliori broker d’Europa e uno di quelli che offre tra le interfacce più semplici per fare trading su tutti i principali mercati del mondo.
Che cos’è l’ordine take profit
L’ordine Take Profit fa parte dei limit order, ovvero quegli ordini che si aprono o chiudono quando il prezzo di un asset raggiunge un determinato livello.
Nel caso del take profit, la posizione si chiuderà automaticamente quando avrà raggiunto un determinato prezzo, superiore a quello di acquisto, chiudendosi appunto con un determinato livello di profitto.
Come viene usato in genere
L’ordine take profit viene in genere utilizzato specularmente con gli ordini stop loss, per gestire in modo automatico alcune delle posizioni che abbiamo aperte per il nostro portafoglio.
Immaginiamo di comprare azioni Apple a 250,50 USD cadauna. Impostiamo poi un ordine take profit a 255,50 USD e un ordine stop loss a 245,50 USD. Cosa accade?
- Finché il prezzo rimane tra 255,50 e 245,50 la posizione rimarrà aperta, senza che nessuno dei due ordini limit si inneschi;
- Nel caso in cui il prezzo dovesse superare i 250,50 parte l’ordine di chiusura della posizione, e incasseremo appunto 5 dollari per azione che abbiamo acquistato – ovvero la differenza tra il nostro prezzo di acquisto e quello di vendita;
- Nel caso in cui il prezzo dovesse scendere sotto i 245,50 parte l’ordine di chiusura della posizione, in questo caso invece andremo a perdere 5 dollari per azione.
Siamo dunque davanti ad uno dei più semplici degli ordini condizionali, che viene in genere utilizzato anche per impostare quella che gli americani chiamano la risk-to-reward ratio, ovvero il rapporto della nostra posizione tra rischio e ricompensa.
Oggi tutti i broker di qualità ti permettono di utilizzare molto semplicemente questo tipo di ordini, che si tratti di ordini speculari, oppure impostando anche liberamente il rapporto tra take profit e stop loss.
Anche con Capital.com ( vai qui per il sito ufficiale ), puoi farlo con un solo click e senza alcun tipo di difficoltà, anche se stai muovendo i primi passi nel mondo del trading.
Perché conviene utilizzare il take profit?
L’ordine take profit è molto interessante perché ti permette di fare trading senza dover essere per forza e sempre davanti agli schermi che riportano le quotazioni.
Con una gestione intelligente degli ordini condizionali, possiamo organizzare strategie che vadano in automatico e che soprattutto ci permettano di quantificare le eventuali perdite e gli eventuali guadagni in anticipo.
Chi utilizza in genere gli ordini take profit?
Gli ordini take profit sono in genere utilizzati maggiormente da chi fa trading a breve termine, dato che ovviamente le strategie che prevedono l’apertura di posizioni più lunghe prevedono anche il ricorso a pianificazioni che possono basarsi sul fatto che comunque avremo tempo per gestire la nostra posizione.
Chi fa trading di lungo periodo difficilmente ricorre al take profit, anche perché in uno scenario del genere potrebbe facilmente perdere buona parte dei profitti.
Chi sta cercando di impostare strategie di trading di breve periodo farebbe ovviamente bene a analizzare le possibilità che vengono offerte dal take profit e dagli ordini similari.
Non prima però di scegliere un broker che offra la possibilità di fare trading sul breve senza spendere una fortuna.
L’ideale sono ovviamente quei broker che possono offriti zero commissioni sugli ordini – come FP Markets (qui per il sito ufficiale), broker che permette di operare su tutti i principali mercati pagando un piccolissimo spread tra acquisto e vendita.
Dove vanno impostati i take profit?
Non esiste una risposta univoca. Tendenzialmente si utilizzano strumenti di analisi tecnica che ci permettono di individuare resistenze e supporti, per poi operare su questi livelli limite con take profit, o specularmente, stop loss.
Su MigliorBrokerForex.net troverai sempre guide approfondite per l’analisi tecnica e soprattutto anche per iniziare ad imparare a fare trading con questi strumenti.
Il rapporto di rendimento giusto
Su che livelli va impostato il take profit? I migliori trader in genere si riferiscono al rapporto tra rischio e rendimento e quello più utilizzato è di 1:2. Non si deve calcolare ovviamente sull’intera cifra investita, ma piuttosto andando ad impostare di contrasto lo stop loss.
Che intendiamo dire? La definizione di scuola, come sempre, può essere poco utile per andare a comprendere l’effettivo funzionamento di uno strumento.
Un rapporto di 1:2 tra rischio e profitto potenziale sarebbe impostato nel modo seguente.
- Punto di entrata a 5,00 euro sul titolo;
- Take Profit a 6,00 euro;
- Stop loss a 4,50 euro.
In soldoni, il rapporto è dato dalla distanza dello stop loss dal prezzo di ingresso rispetto al take profit, sempre rispetto allo stesso punto di ingresso.
Si tratta di un calcolo matematico basilare, che comunque molti broker, tramite le loro interfacce proprietarie, ti permettono di fare automaticamente.
Un esempio è la piattaforma trading di Plus500 – qui per un demo gratis, che ti permette di impostare i take profit e il rapporto che devono avere con lo stop loss.
Conviene utilizzare il take profit?
Certamente sì, a patto che siate trader che vogliono fare trading online sul breve periodo e approfittare di guadagni anche di pochi pip, ma da ripetere più volte nel corso di un mese.
Chi invece decide di andare ad investire sul medio e lungo periodo, farebbe meglio a non affidarsi, se non all’interno di strategie molto specifiche.
Il take profit è uno degli ordini condizionali più importanti del mondo del trading e lo troverai citato molte volte durante le analisi che trovi sul nostro sito.
Imparare a usare il take profit con un conto demo
Dato che ogni strumento dovrebbe essere utilizzato molte volte prima di utilizzarlo su ordini importanti, ti sottolineiamo la necessità di aprire un conto demo gratuito che ti permetta di fare esperienza appunto con il take profit e con altri tipi di ordini di questo tipo.
Puoi aprirlo con uno qualunque dei broker che abbiamo citato nel corso di questa guida, come appunto eToro – apri il conto demo gratis in 1 minuto da qui.
Il conto demo ti permette di testare tutto quello di cui hai bisogno con il capitale virtuale, ovvero con capitale che puoi permetterti di perdere a scopo didattico.
Passerai agli ordini con capitale reale soltanto quando ti sentirai pronto.
Conclusioni: studia il take profit, può cambiarti la vita
Chiudiamo con un consiglio: studia il take profit, soprattutto sul campo e impara ad utilizzarlo con il broker che avrai scelto per le tue operazioni.
Può davvero cambiarti la vita o comunque aiutarti a fare trading in modo intelligente, giusto e con una solida base alle spalle di analisi tecnica, anche se stai muovendo soltanto ora i primi passi nel mondo del trading online.