Dollaro americano (USD) e yen giapponese (JPY) sono due tra le valute più importanti nel mondo del forex.
Entrambe sono considerate valute rifugio, ovvero monete sicure che mantengono il loro potere d’acquisto anche in tempo di crisi.
Questo cambio risulta particolarmente interessante in questo momento storico, dal momento in cui l’economia americana e quella giapponese versano in condizioni molto diverse.
Quando si verifica una tale disparità di fattori economici, prevedere l’andamento del cambio diventa decisamente più semplice.
Le valute, d’altronde, non fanno altro che specchiare l’andamento delle economie nazionali e le politiche delle rispettive banche centrali.
In questa guida vogliamo analizzare tutti i fattori importanti da conoscere per elaborare delle buone strategie di trading online su USD/JPY, concentrandoci in particolare sull’analisi fondamentale di questo pair.
Avremo anche modo di parlare in modo approfondito dei migliori broker forex per negoziare USD/JPY, in modo da completare la nostra analisi.
Come vedremo, infatti, investire su questo cambio è decisamente più facile e conveniente quando si sceglie un broker sicuro e conveniente come Iq Option (clicca qui per andare sul sito ufficiale).
Senza indugiare oltre, dunque, tuffiamoci nello studio di questa colonna portante del forex trading.
Le basi del trading su USD/JPY
Stati Uniti e Giappone sono due tra le economie più importanti al mondo, nonché due delle nazioni con uno standard di vita più alto in assoluto.
Il loro cambio è strettamente osservato da buona parte delle banche commerciali e dei fondi d’investimento al mondo, per cui il mercato è molto liquido.
Il volume di scambio giornaliero su questo pair è prossimo ai 600 miliardi di dollari, secondo solo a EUR/USD e USD/GBP.
Gran parte di questi volumi è generato da scambi rivolti alla speculazione, in particolare da algoritmi di trading impostati da investitori istituzionali.
In tutto questo, però, rimane un grande spazio per i trader privati che non fanno trading algoritmico: anzi, destreggiarsi tra gli automatismi di questo cambio diventa prevedibile quando si macina un po’di esperienza.
L’analisi tecnica diventa particolarmente importante su una coppia di valute di questo tipo, specie se si vuole fare trading sui piccoli movimenti intraday o di pochi giorni.
La volatilità è infatti piuttosto bassa, anche se si possono sfruttare dei trend netti di lungo termine; questi derivano per lo più dallo studio dei fondamentali della macroeconomia, e sono quelli su cui ci concentreremo qui.
Puoi notarlo con facilità se analizzi i grafici di un broker affidabile come AvaTrade (vai al sito ufficiale di AvaTrade cliccando qui), che mostrano chiaramente un trend ribassista in corso ormai da oltre tre anni.
Il ruolo del dollaro americano
Il dollaro americano è la valuta più conosciuta ed utilizzata al mondo, non soltanto negli Stati Uniti.
La gran parte delle materie prime e dei metalli preziosi sono quotate in dollari, ed è con i dollari che si regola la gran parte degli scambi internazionali.
L’economia americana, di cui la valuta è un riflesso, si trova attualmente in una fase molto positiva.
Il PIL cresce nettamente di anno in anno, senza dover utilizzare una politica sui tassi di interesse così aggressiva come quella giapponese o europea.
La disoccupazione si aggira intorno al 3,5%, dimostrando che gran parte dei contribuenti americani è attiva e che c’è una solida base di economia reale a sostegno di questa crescita.
Se qualcuno temeva che il mondo fosse cambiato dopo la crisi del 2008, possiamo dire che non sia così.
Gli USA rappresentano ancora il polo economico centrale del mondo. Con solide istituzioni, solide imprese e una forte domanda interna dei consumatori, rimangono una nazione molto solida.
Questo emerge ancora meglio se utilizziamo il calendario economico di Iq Option (clicca qui per visitarlo) e andiamo ad osservare l’andamento dei principali dati macroeconomici:
- Per quest’anno è prevista una crescita del PIL del 2,2%;
- Il tasso di inflazione, secondo le previsioni della Federal Reserve, si attesterà all’1,8%;
- Il tasso centrale di interessi, praticato dalla Fed verso le banche private, è del 1,75%.
A minacciare questa situazione positiva è soltanto il costante ribasso dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Ci stiamo pericolosamente avvicinando a tassi prossimi allo zero, che lascerebbero l’economia americana in difficoltà nel caso di una nuova crisi economica.
Il Giappone, però, da questo punto di vista vede le cose andare anche peggio.
Il ruolo dello yen giapponese (JPY)
Lo yen è una valuta con una grande storia alle spalle, ma un presente piuttosto incerto.
L’economia giapponese, che negli anni ’60-’70-’80 ha vissuto un miracolo economico più grande di quello italiano, ora vacilla.
Gran parte delle industrie strategiche, come l’elettronica di consumo, non sono più concentrate sul territorio nipponico e hanno visto una forte rilocalizzazione verso la Cina.
Il debito pubblico giapponese è uno dei più allarmanti in assoluto, attestandosi intorno al 240% del PIL.
Per far fronte a questa situazione, la Bank of Japan sta cercando di attivare tutte le leve in suo possesso. In particolare, i tassi di interesse centrali che sono ben al di sotto dello zero ormai da tempo.
E non è tutto qui. La fiscalità giapponese, storicamente molto leggera, si sta facendo più pesante per permettere alle casse del governo di rientrare di una parte più consistente del debito su base annua.
Questo, però, indebolisce la posizione competitiva già non troppo vantaggiosa delle industrie nipponiche.
Nel corso del tempo, la morsa sull’economia reale si fa più stretta per permettere al debito pubblico di non lievitare ulteriormente.
Intanto l’economia giapponese è ferma, con una crescita minima di anno in anno ed un’inflazione che non riparte anche a discapito dei tassi di interesse estremamente bassi.
Questo emerge ancora più chiaramente dai dati macroeconomici:
- La crescita del PIL prevista per l’anno in corso è inferiore all’1%;
- L’inflazione si attesta ad un tasso dello 0,6%, ben distante dal target del 2% previsto dalla banca centrale;
- Il tasso applicato dalla Bank of Japan nei prestiti alle banche private è del -0,1%.
L’inflazione così bassa, come puoi notare dai grafici di IQ Option (registrati gratis qui), spinge lo yen a rialzarsi con costanza sul dollaro americano.
Previsioni USD/JPY
A fronte di tutto quello che abbiamo visto fino ad ora, possiamo iniziare a parlare di previsioni.
Cominciamo da un dato di fatto: è molto difficile che l’economia giapponese si riprenda nel corso dei prossimi anni, ma soprattutto è difficile che aumenti il livello di inflazione.
L’inflazione è il parametro di riferimento più importante da osservare per un’economia che ha tassi di interesse negativi.
Se lo yen non si svaluta, e non c’è più leva sui tassi da utilizzare per farlo svalutare, significa che il potere d’acquisto rimarrà progressivamente più alto di quello del dollaro americano.
Gli Stati Uniti, continuando a crescere, continuano anche a svalutare il dollaro su base progressiva per incontrare il target dell’inflazione annua posto al 2% dalla Federal Reserve.
Anche se quest’anno il target verrà mancato di poco, almeno si presume, nel corso del tempo vedremo sempre di più questa differenza tra dollaro e yen.
Da una parte abbiamo una valuta che si inflaziona gradualmente, dall’altra una che tiene molto alto il suo valore. In un contesto di questo genere, è normale che lo yen si rivaluti sul dollaro americano.
Con ogni probabilità continueremo ad assistere a questo trend anche nel corso dei prossimi anni.
La nostra redazione è già pronta a tenere d’occhio i grafici su AvaTrade (puoi aprire un conto gratis da qui) per vedere, però, come reagirà il cambio agli annunci previsti per i prossimi mesi.
La situazione che abbiamo descritto, infatti, potrebbe cambiare se:
- Il Giappone tornasse a vedere una crescita sostenuta e superiore al 2% annuo;
- L’inflazione giapponese dovesse finalmente rispondere alla politica dei tassi negativi imposta dalla BoJ;
- Gli Stati Uniti dovessero subire una battuta d’arresto alla loro economia.
Migliori broker per il trading del pair
Se vuoi negoziare USD/JPY con successo, non basta riuscire a fare delle buone previsioni sull’andamento del cambio.
Ti serve anche un buon broker che possa supportare le tue attività di trading. Lo strumento è tanto importante quanto le previsioni, per cui utilizza un broker che ti garantisca:
- La regolamentazione europea e l’autorizzazione ad operare in Italia dalla Consob;
- Una buona velocità di esecuzione degli ordini, specialmente nei momenti di elevata volatilità;
- Una piattaforma di trading online efficace, facile da utilizzare e completa;
- Dati macroeconomici in tempo reale, calendario economico e possibilmente anche una sezione dedicata alle notizie;
- Assistenza e possibilità di parlare con un operatore in italiano per risolvere le eventuali questioni legate al tuo conto.
Ecco i due broker che abbiamo scelto per te, utilizzando tutti questi criteri di riferimento e studiandoli in modo specifico per il cambio USD/JPY.
IQ Option per trading USD/JPY
IQ Option (visita il sito ufficiale di IQ Option qui) è un broker molto affidabile, presente in Italia da diversi anni e già utilizzato da migliaia di trader italiani.
Il marchio del broker si è affermato prima di tutto per le basse commissioni di negoziazione, con zero costi di apertura del conto e uno spread molto ridotto sulle valute Forex.
Oltre a fornirti un calendario economico sempre aggiornato (scoprilo sul sito del broker), ti permette anche di negoziare USD/JPY in un modo nuovo.
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AvaTrade – broker consigliato
AvaTrade (clicca qui per il sito ufficiale) è un altro broker molto affidabile, che unisce a basse commissioni di trading dei servizi molto interessanti offerti ai trader.
Un esempio è la piattaforma Metatrader 4, che viene data gratuitamente a tutti i clienti del broker e permette di negoziare a livello professionale ogni cambio Forex.
Un’altra cosa molto interessante di questo broker è la possibilità di sfruttare la funzionalità DupliTrade per copiare in automatico i trader di successo già iscritti a AvaTrade.
Puoi provare i servizi del broker senza rischiare il tuo capitale aprendo un conto demo (clicca qui).
Anche in questo caso, poi, non perderti la nostra recensione completa di AvaTrade.