USD/NOK è uno dei tanti cambi di valute che possiamo negoziare nel Forex, con delle caratteristiche uniche piuttosto interessanti per i trader.
Da una parte abbiamo il dollaro americano, riconosciuto in tutto il mondo come “valuta rifugio” e moneta di scambio per la maggior parte delle negoziazioni internazionali.
Dall’altra parte, invece, troviamo la corona norvegese. Per quanto poco conosciuta, specie al di fuori dell’Unione Europea, si tratta di un’altra moneta molto stabile.
La Norvegia è forse la nazione con l’economia pubblica più solida al mondo, e la sua valuta riflette il buono stato delle finanze nazionali.
In questa guida, dunque, vogliamo andare a scoprire come USD/NOK possa essere interessante per chi fa Forex trading, e quali siano le strategie di trading più adatte alla situazione attuale.
Avremo modo di approfondire:
- Il ruolo delle due valute nel cambio, con i dati delle rispettive economie;
- Le previsioni per il futuro di questo cambio;
- I migliori broker, come Plus500 (visita il sito ufficiale a questo indirizzo) per fare trading sul cambio USD/NOK con efficacia.
Tuffiamoci nell’argomento, dunque, ed andiamo a scoprire quel che devi sapere prima di aprire la tua prima posizione.
Le basi del trading su USD/NOK
Questo pair esprime il cambio tra due delle valute considerate più sicure in assoluto.
Segue una logica molto particolare, diversa da quella che possiamo aspettarci quando abbiamo il dollaro americano da una parte ed una valuta minor dall’altra.
Di solito, infatti, il dollaro si comporta come una valuta rifugio: quando l’economia mondiale è minacciata da una crisi, il suo valore aumenta.
Lo stesso è vero, al contrario, quando l’economia mondiale cresce e gli investimenti si spostano dagli USA verso paesi più rischiosi, dalla crescita più alta.
Nel cambio con la corona norvegese, però, questo tipo di comportamento viene a mancare.
La Norvegia, infatti, è una nazione anche più solida degli Stati Uniti e la sua scarsa rilevanza geopolitica non incide assolutamente sulla stabilità della corona.
Come puoi notare dai grafici di eToro (li trovi registrandoti gratis a questo indirizzo), il cambio non segue in alcun modo l’andamento del dollaro contro valute meno stabili, come USD/MXN o USD/BRL.
Piuttosto, il cambio si limita a riflettere l’andamento dei dati macroeconomici di Norvegia e Stati Uniti.
Negli ultimi anni il dollaro è cresciuto molto nel suo controvalore in corone norvegesi, ed avremo modo nei prossimi paragrafi di spiegarne le motivazioni.
Quello che conta, in ogni caso, è ricordarsi che questo cambio è caratterizzato da:
- Trend piuttosto lunghi, che durano facilmente mesi o anni;
- Una forte inclinazione a rispondere all’andamento economico delle due nazioni;
- La stretta parentela tra corona norvegese ed euro.
Passiamo ad esaminare singolarmente il ruolo delle due valute, per entrare più a fondo nell’argomento.
Il ruolo del dollaro americano (USD)
Il dollaro americano rimane la valuta centrale nella macroeconomia mondiale.
Dopo la crisi finanziaria del 2008, l’economia statunitense ha dimostrato un grande slancio nel recuperare il terreno perso e nel far segnare degli apici storici.
Sia i listini azionari che i dati macroeconomici raccontano di una nazione in forte espansione, con una crescita imparagonabile a quelle di Europa e Giappone.
Nel corso di questi anni, abbiamo avuto modo di constatare che nessuna economia in via di sviluppo (Cina, India e così via) può attualmente minacciare con la sua valuta la supremazia del dollaro americano.
Con i forti dati economici a sostenerla, la valuta a stelle e strisce si è rivalutata costantemente nei confronti della corona norvegese.
Osservando il grafico su Plus500 (registrati gratis qui, bastano 30 secondi), puoi notare come il trend ascendente sia partito a metà 2015.
Salvo un ritracciamento nel 2017, comunque recuperato, il dollaro ha guadagnato terreno sulla corona ad un ritmo piuttosto sostenuto.
La ragione di questo trend va ricercata soprattutto nei dati macroeconomici americani. Consideriamo, ad esempio, quelli previsti per la chiusura del 2019:
- Il PIL dovrebbe chiudersi, secondo le previsioni della Federal Reserve, ad un +2,2%;
- Il tasso di inflazione si attesterà intorno all’1,8%;
- I tassi centrali di interesse sono fermi all’1,75%, almeno per il momento.
L’unica cosa che minaccia la crescita americana è il possibile taglio dei tassi di interesse centrali fino ad un livello che, in caso di recessione, non lascerebbe spazio alla Federal Reserve per poter sostenere l’economia.
Anche se siamo ancora lontani da una situazione di questo genere, la Fed ha già tagliato i tassi più volte nell’arco degli ultimi tre anni.
Sarà importante osservare se, finita la leva dei tassi di interesse, l’economia USA sarà ancora in grado di mettere a segno queste notevoli performance.
Il ruolo della corona norvegese
La corona norvegese è una valuta molto stabile, che riflette l’economia florida della Norvegia basata sulle grandi scorte di petrolio appartenenti al popolo.
Se non lo sai, questo è il punto nodale dell’intera economia norvegese ed il motivo per cui:
- In Norvegia lo Stato interviene molto nell’economia reale, attraverso politiche di servizi di alto profilo offerti ai cittadini;
- Il debito pubblico è uno dei più bassi in assoluto, in tutto il mondo;
- I titoli di Stato norvegesi, anche a lunghissimo termine, hanno un rendimento profondamente sotto zero.
Tuttavia, l’economia norvegese non dipende dall’andamento del prezzo del petrolio come quella di molte nazioni esportatrici di greggio.
Tutto il petrolio nazionale viene venduto, ed i ricavi investiti in un fondo comune di cui tutti i norvegesi sono comproprietari. I cittadini non possono disporre dei soldi nel fondo, ma li ricevono sotto forma di servizi e welfare.
Per questo, la Norvegia è una fortezza a prova di default.
Tuttavia, malgrado l’alto ricavo della vendita di petrolio, le tasse sono molto alte e le imprese norvegesi faticano ad affermarsi e competere con efficacia sui mercati globalizzati.
Puoi notarlo molto facilmente leggendo il calendario economico di eToro (vai al sito del broker facendo clic su questo indirizzo), andando a prendere i parametri più importanti dell’economia locale:
- Per la fine di quest’anno, si prevede una crescita del PIL intorno all’1,8%;
- L’inflazione della corona norvegese dovrebbe assestarsi, secondo le previsioni della banca centrale, ad un +2,1%;
- Il tasso di interesse centrale della Norges Bank si attesta all’1,5%.
Nel complesso, sicuramente l’economia norvegese performa meglio di quella degli altri paesi dell’Unione Europea.
Oltre ad una crescita moderata, c’è ancora la possibilità di sfruttare un po’di leva sui tassi di interesse.
Tutti i dati, però, se confrontati con quelli del dollaro americano ci fanno comprendere perché il dollaro si stia apprezzando sulla corona.
Previsioni USD/NOK
Confrontando i dati macroeconomici, si vede chiaramente come negli Stati Uniti questi risultino migliori.
- La crescita del PIL, anno su anno, è maggiore negli USA. Attenzione, però, perché nei prossimi anni questo trend potrebbe invertirsi;
- Il tasso di inflazione norvegese è maggiore di quello americano. Non è necessariamente un male, ma questo spinge il dollaro a rivalutarsi sulla corona perché mantiene di più il suo potere d’acquisto;
- Il tasso centrale di interesse negli USA è maggiore, il che fornisce più stabilità all’economia nazionale e limita la previsione per l’inflazione dei prossimi anni.
A fronte di tutto questo, non ci sono dubbi: abbiamo tutti i presupposti per pensare che la crescita del valore del dollaro continuerà ancora nei prossimi anni.
Sarà necessario che il quadro economico si ribalti prima di poter parlare di un’inversione del trend.
Un ribaltamento, però, sembra molto difficile.
Gli USA continuano a crescere e prima o poi risolveranno del tutto la tensione commerciale con la Cina, lasciando i listini ancor più liberi di correre.
Nel frattempo, la debolezza dello yuan di fronte ai dazi di Donald Trump ha dimostrato una volta per tutte che il dollaro è l’unica valuta in grado di rimanere un stabile tramite degli scambi internazionali.
Sarà interessante, tuttavia, osservare se la Norges Bank proverà ad aumentare i tassi di interesse centrali per contenere l’inflazione e schermarsi contro un’eventuale crisi.
Nel caso in cui la Norges Bank dovesse aumentare i tassi e la Federal Reserve abbassarli, useremo subito il nostro account su eToro (aprine uno gratis da qui) per vendere allo scoperto il cambio USD/NOK.
Dovresti usare il social trading?
Uno dei modi più interessanti per investire nel cambio USD/NOK è farlo attraverso il social trading di eToro (scoprilo sul sito ufficiale).
Abbiamo già menzionato questo broker nel corso della guida, ed ora vogliamo spiegarti perché lo troviamo particolarmente adatto al trading sulle valute Forex.
Con il social trading puoi scegliere uno degli speculatori già esperti che investono usando eToro, e decidere di copiare in automatico le sue mosse.
Il broker aprirà e chiuderà le posizioni sul tuo conto in modo del tutto speculare a quello che fa il trader che hai deciso di copiare. In questo modo potrai investire come un esperto fin dall’inizio, anche lontano dai grafici.
Sul sito ufficiale di eToro (lo trovi qui) avrai modo di scoprire tutti i trader già navigati che utilizzano il broker per negoziare USD/NOK e le altre coppie di valute.
Con un click potrai analizzare i rendimenti dei trader, studiare le loro strategie di trading, e selezionare una parte del tuo capitale da investire nella copia automatica delle loro operazioni.
Non dimenticare di leggere la nostra recensione completa e aggiornata di eToro per ottenere più informazioni e scoprire tutti i dettagli di questo innovativo sistema di trading online.