Se guardiamo ai mercati valutari l’australiano si è indebolito dello 0,5 per cento contro il dollaro e dello 0,7 per cento nei confronti dello yen. Il biglietto verde si sta dirigendo verso la sua più lunga striscia vincente in 20 mesi contro le primarie controparti; l’australiano è scambiato a 0,8794 verso il basso di 58 punti dopo i pochi brillanti dati PMI. Il NZD è a 0,8276. I nuovi consumatori della Nuova Zelanda sono quelli più ottimisti da quando la recessione del double –dip è iniziata, ovvero prima della crisi finanziaria globale del 2008, che sta alla base le prospettive di forte crescita economica di quest’anno. La produzione della Nuova Zelanda e le indagini di fiducia dei consumatori hanno continuato a mostrare che l’economia locale sta prendendo slancio. Gli operatori sono in attesa della Reserve Bank della Nuova Zelanda che dovrà rivedere la politica monetaria la prossima settimana.
L’attività manifatturiera cinese si è ridotta questo mese, secondo la lettura preliminare del Purchasing Managers ‘Index Markit / HSBC, sollevando timori sulla forza dell’economia degli States, e pesa, anche, sulle prospettive per la Nuova Zelanda e per il commercio australiano.
I dati cinesi hanno aggiunto debolezza al dollaro kiwi dopo un rapporto del Wall Street Journal che ha predetto che la banca centrale americana potrebbe tagliare altri 10 miliardi di dollari dai suoi acquisti di attività mensili di 65 miliardi di dollari alla riunione di politica della prossima settimana.
“La produzione del flash PMI cinese da parte della HSBC è stata molto peggiore del previsto”, ha detto Stuart Ive, consigliere senior per i clienti OMF a Wellington. Il kiwi può scambiare tra 82,50 centesimi di dollaro e 83,20 centesimi nel breve termine.
Nei primi scambi il dollaro ha riportato il suo tono lento dal commercio notturno d’oltreoceano, dove il biglietto verde è stato colpito dalle vendite a causa delle cadute nei prezzi azionari statunitensi. Il dollaro USA ha sollevato di 3 punti il commercio al 81.34 dopo il rilascio dei dati cinesi e il dollaro è andato brevemente sotto pressione di vendita nei confronti della moneta giapponese. Il dollaro è stato poi colpito da una rinnovata vendita ed è sceso sotto 104 ¥ a un certo punto dopo che la BOJ ha deciso di mantenere la sua politica monetaria invariata nei sue due giorni di riunione del Consiglio d’Amministrazione. Il JPY è scambiato a 104,34 da 18 pips, ieri l’inerzia della BOJ è venuto in linea con le previsioni di mercato, e la banca ha mantenuto il suo prezzo e le delle proiezioni di crescita economica sono quasi immutate rispetto alle previsioni nel mese di ottobre.
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