Al di là del dollaro stesso, l’australiano è stata la sorpresa più grande finora quest’anno, in termini di capacità di sfidare la gravità. Dai minimi visti a gennaio, AUDUSD è cresciuto di quasi l’8% nel corso dell’anno fino ad oggi. Questo è giunto in un momento in cui gli eventi in Cina sono stati più preoccupanti, che normalmente avrebbe messo pressione sulla valuta. Andando avanti ci sono due scuole di pensiero. La prima è che l’australiano finalmente sta per soccombere e spostarsi in basso. La seconda è che stiamo andando per assistere ad un ulteriore sostegno, con i rendimenti che si muovono altrove inferiormente e rendendo il rendimento pick-up disponibile, cosa che è molto più attraente e può dare sostegno alla valuta. Si noti che i vincoli a 10 anni degli Stati Uniti sono inferiori al 2,50% e, allo stesso tempo, prima del sell-off di ieri, i rendimenti delle obbligazioni italiane sono ai minimi pluriennali e lasciando i picchi di fine 2011 come un lontano ricordo. A più lungo termine, l’australiano rischia ancora di andare piuttosto al ribasso, ma per ora, la voglia di sfidare la gravità è destinata a rimanere forte.
L’India sta recuperando l’attenzione con i risultati elettorali che iniziano a venire fuori. La moneta ha fatto rally con la coalizione BJP che sta guidando notevoli guadagni. Questo offre un ulteriore sostegno marginale alla zona del mercato emergente in generale. L’inizio di un alloggiamento degli Stati Uniti e la fiducia del Michigan sono i principali punti di messa a fuoco sul fronte dei dati. Per la prossima settimana, si tratteranno i dati dell’inflazione nel Regno Unito, che sarà il punto chiave per la sterlina, insieme ai verbali delle riunioni Fed. Se la recente mossa al ribasso dei rendimenti statunitensi verrà mantenuta, allora questo sarà il driver principale per il mercato e probabilmente continuerà a minare il potenziale rally sostenuto dal dollaro.
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